Nell'Essex,
una
contea dell'Inghilterra orientale, c'era una casa, oggi demolita, che
fu palcoscenico di numerosi e
inquietanti eventi spiritici. È una storia molto datata e io da
ragazza ne sentii parlare per la prima volta negli anni 70 e devo
dire che mi interessò molto perché questa casa era considerata una
delle
più infestate della zona. Il
Presbiterio di Borley fu edificato
nel 1863 dal vicario
Henry Bull su ciò che restava di un vecchio monastero. Borley era
utilizzato
sia come residenza privata sia come luogo di culto.
L'edificio
però vantava
già un a storia di sangue e di omicidi ed è proprio sin da allora che
iniziarono
a manifestarsi delle strane presenze in quel
luogo. Si
narrava infatti di una monaca che si innamorò di un giovane frate,
il loro amore clandestino e impossibile per quei tempi e così, li spinse a tentare la fuga ma furono
catturati e ricondotti
nuovamente al monastero dove vennero giustiziati.
L'uomo fu decapitato e la
suora venne murata viva in quelle stesse mura.
È probabile che questa
fosse stata la prima causa scatenante di tutti i fenomeni spiritici che
seguirono, sempre più
violenti e per molti anni ancora. Borley
Rectory era
di proprietà della
famiglia Bull e
poi passò al
reverendo Foster ma
le manifestazioni spiritiche non cessarono. Si
sentiva il suono di campanelli invisibili, passi che si trascinavano
nelle stanze vuote, si udivano colpi sui muri e si poteva anche
assistere
alle apparizioni spettrali di una monaca che passeggiava in giardino.
Queste manifestazioni crebbero esponenzialmente con il tempo sino ad
arrivare a dei veri e propri casi di poltergeist, quando le persone
venivano scaraventate giù dal letto o percosse da mani invisibili.
Le porte si chiudevano da sole, gli oggetti si spostavano come mossi
da chissà quale entità, i vetri delle finestre andavano in frantumi
senza un motivo apparente e sui muri comparivano scritte che
racchiudevano
dei disperati appelli di aiuto. A questo punto mantenere il segreto su
questa faccenda era diventato veramente impossibile e cominciò ad
attirare l'attenzione di spiritisti e cacciatori di fantasmi. Del caso
si interessò anche
il il più famoso studioso del paranormale di quell'epoca, Harry Price
(1877-1948), che
tra quelle mura effettuò delle sedute spiritiche attraverso le quali
potè giungere alla conclusione che li non vi era un'unica presenza
ma bensì che tutti quei fenomeni misteriosi erano causati da numerosi
ed irrequieti fantasmi.
Angolo interno di Borley Rectory come era
e una locandina di un film Google Play
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Quello di una suora francese, di una ex suora costretta dalla
famiglia a togliersi il velo per andare in sposa, controvoglia, ad un
possidente terriero che poi la uccise per gelosia e li fu
seppellita.
Le
manifestazioni del presbiterio proseguivano
incessantemente e la
storia non potè non finire anche sui giornali. Questo indusse
le autorità religiose a trasferire il vicariato nella
speranza che tutto quel clamore
potesse finalmente trovare una fine.
Il nome di
quell'edificio
e la sua fama
sinistra erano
però ormai sulla bocca di tutti e nel
1930, Borley Rectory, fu chiusa
e messa
in vendita. Passò quindi di mano in
mano a vari proprietari
sino al 1939 quando un fuoco divampò in una delle stanze
dell'edificio che molto velocemente fu ridotta in cenere dalle fiamme.
Le
cause dell'incendio restarono ancora inspiegate.
Successivamente furono fatti
degli scavi in quell'area desolata e vennero riportati alla luce i
pochi
resti mortali di una donna, forse si trattava della monaca che molti
avevano visto quando
il Presbiterio era ancora in piedi? Le misere spoglie furono tumulate
nel cimitero di una zona vicina come a sancire la fine dell'ultimo atto
di
questa macabra rappresentazione. Dopo di ciò quello che restava del
Presbiterio di Borley venne definitivamente demolito e il sipario
calò definitivamente su tutta la terribile faccenda.
Molti
se la ricordano ancora perché è stata una storia che aveva fatto venire
i brividi a tutti coloro che all'epoca l'avevano seguita e, ovviamente
a tutti quelli che l'avevano vissuta in prima persona. Successivamente
Borley Rectori approdò anche al cinema e nelle edicole in quanto furono
editi svatiati libri e prodotti dei film trattanti la sua storia.
La memoria di questo edifico sopravvive ancora.
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