Salma mummificata
di Papa Celestino V
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Del castello di Fumone si è detto già molto sul web e nei vari documentari
in tv.
Molti ne parlano
a livello storico ( e questo luogo di storia ne ha vista passare veramente tanta
), a livello promozionale ( il castello è oggi visitabile ) e a
livello sensazionalistico e misterioso. Non vi è castello senza leggende di fantasmi e non vi è
castello con fantasmi che non attiri molteplici visitatori curiosi e
gelati dalle atmosfere cupe che trovano.
Il Borgo medievale di Fumone si stringe tutto attorno al castello come a volerlo
cingere in un abbraccio silenzioso, come a proteggere quelle memorie
che ancora oggi respirano tra quelle vecchie mura.
La residenza
nobiliare Longhi-De Paolis fu costruita tra il IX ed il X secolo e fu
sede della prigione pontificia dove i detenuti subivano una galera
spaventosa, costellata da atroci e terribili torture. Tra
gli "ospiti" illustri delle carceri
si annoverano anche numerosi antipapi che qui patirono sofferenze
indicibili e vi trovarono successivamente la morte, sepolti vivi nella
totale
indifferenza del mondo di quel tempo. Non stiamo ora a descrivere le sale (
stupende ) del castello per non togliere nulla alle emozioni dei visitatori futuri che
decideranno di farvi visita.
Si mormora che il biglietto di ingresso sia un po salato e che fa
accapponare la pelle ... ma si sa, la storia si paga e un castello ha
molte spese da sostenere per rimanere aperto e comunque è un anticipo
sulle sensazioni e sulle emozioni che si provano entrando nella sala
delle torture, nella cella dove venne incarcerato Celestino V e
guardando la piccola salma del marchesino, le cui spoglie riposano celate e imbalsamate
in una credenzina,
circondato dai cari giochi della sua breve infanzia. Il Marchesino Francesco
Longhi aveva solo 5 anni. Si dice fosse stato
ucciso con il veleno somministratogli dalle sorelle gelose a causa di
una eredità negata. Tutto il patrimonio sarebbe andato infatti solo
all'unico figlio maschio in famiglia.
La madre fece imbalsamare il corpo del piccino per averlo sempre con se anche dopo la
morte. Leggenda
vuole che al castello si veda ancora il fantasma inquieto della madre,
Emilia Caetani Longhi che, distrutta dal dolore, ogni notte si reca a
fare visita al figlio per cullarlo e cantargli la ninnananna. Anche il fantasma
del piccolo Francesco è visibile tra quelle sale storiche. Si racconta che lui si diverta a
far sparire o spostare degli oggetti nelle sale o a giocare come un normale
bambino in vita ...
Spaventosa era anche
la condizione dei detenuti "stoccati" in questo luogo ( prigione
pontificia ). L'aria che si respira ancora oggi nelle celle
sotterranee è pesante e irrespirabile, inspessita dagli echi dei
lamenti lontani dei tormenti subiti da chi qui trovò una atroce
detenzione e una altrettanto atroce morte.
Salma imbalsamata del piccolo francesco
Ritratto del marchesino Francesco
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Cappella e prigione di Celestino V
Non era così ricca al tempo
della detenzione di Papa Celestino.
Immaginatevi dei locali piccoli,
bui, maleodoranti e umidi e con
pietrea a vista alle pareti
Papa Celestino V
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Questa
realtà contrasta decisamente con quella idilliaca che si respira nel
giardino pensile, impressionante ma solo per la sua grande e curata
bellezza, che sembra
quasi giungere a consolare e cancellare i tormenti di coloro che qui
subirono lo strazio della prigionia e della morte al castello.
Si racconta che,
durante l'ultimo colloquio che Celestino V
ebbe con Bonifacio VIII Celestino pronunciò una terribile profezia: “Nel papato sei entrato come la
volpe, regnerai come il leone, morirai come il cane”. Si riferiva forse alla carriera di Bonifacio VIII o alla fine miserevole della chiesa tutta? ...
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