morte nera ratto
la morte nera
Con MORTE NERA non ci riferiamo all'astronave del film guerre stellari ... ma, bensì, all'epidemia che infettò quasi tutta l'europa dal 1347 sino al 1353, anche se ci furono altri episoti successivi dove i più colpiti furono soprattutto i giovani e le persone più povere della popolazione.
E' stato stimato che la peste causò circa 20 milioni di vittime. Venne chiamata morte nera ( o peste nera ) perché produceva sulla pelle delle grosse macchie nere e dei gonfiori detti bubboni. Da questi deriva l'altro nome "peste bubbonica".
La causa di questa terribile malattia è un batterio chiamato YERSINIA PESIS trasmesso dai ratti agli uomini per mezzo di pulci. Oggi la peste fa meno paura di un tempo dato che il batterio che ne è la causa stato individuato e isolato nel 1894. Da allora la malattia viene considerata curabile a meno che non sia trascurata o non trattata nel modo più adeguato. In quei tempi veniva chiamata febris pestilentialis o più semplicemente pestilentia.
Il termine MORTE NERA viene coniato nel 1350 da Simon de Coun, un astrono belga, autore del "de judicius Solis in convivio Saturni" in cui egli ipotizzò che la pesta era l'esito di una congiunzione di Saturno con Giove e Marte.
I medici invece l'attribuivano a determinati fenomeni terrestri come ad esempio i terremoti, le eruzioni vulcaniche o i maremoti
; tutte affermazioni "lanciate" prima di capire che i veri responsabili dell'epidemia altri non erano che i ratti e le loro pulci.
Le cure di allora per combattere la peste consistevano in fumigazioni di erbe aromatiche ma soprattutto nel ... confessarsi ...
Il più "dritto" tra tutti fu Papa Clemente VI che, chiuso nel suo palazzo di Avignone, faceva continuamente ardere dei grandi falò. Furono proprio questi fuochi a salvagli la vita in quanto è appurato che il calore allontana le pulci.
Nel 1348 venne istituito il primo corpo di "beccamorti" o "monatti" con l'incarico di raccogliere i corpi dei malati e dei cadaveri degli appestati disseminati per le strade dei paesi.
Queste persone erano o malati guariti della peste e che quindi erano diventati immuni o erano carcerati o condannati a morte.
Liberamente tratto da Wikipedia








Il becco della maschera dei "dottori della peste" conteneva rosmarino,
timo e spugne imbevute di aceto allo scopo di evitare di respirare
l'aria malsana del Lazzaretti

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