La grande festa del DIA DE LOS MUERTOS
l'Halloween Messicano? Forse c'è di più ...




DIA DE LOS MUERTOS
( Parte seconda )


TORNA DA DOVE SEI VENUTO



dia de los muertos


skeleton



dia de los mertos
dia de los muertos

In Messico il giorno dei morti si chiama Dia de los Muertos. Forse è come il “nostro” Halloween? ... forse anche no ...
C'è di più nella variegata e colorata versione messicana. Alcuni elementi di questi festeggiamenti sono simili ai nostri come ad esempio il periodo della ricorrenza che va dal 28 Ottobre al 2 Novembre circa, come da noi, ma le analogie si fermano qui.
In Messico non si limitano solo a far visita ai morti nei cimiteri e a portare loro dei fiori come nella nostra ricorrenza occidentale, cristianizzata e melensa, dove c'é solo il dolore nel ricordare. In Messico invece si fa grande festa ai defunti. Per i Messicani il corpo muore ma lo spirito no, lo spirito è eterno ( affermazione condivisa anche da noi esoterici ) e quindi nei cimiteri si portano anche delle candele, cibi da consumare tutti assieme come il pan de muerto,  pane del morto, la tipica pagnotta decorata con ossa incrociate e il teschio chiamato il calaveras e fatto con un impasto zuccherino e decorato con colori sgargianti che possiede il significato di eternità e immortalità. Si portano dei fagioli e delle tortillas oltre ai piatti che il morto amava gustare in vita ... Si perché questa è una vera e propria festa, i cimiteri vengono preparati per l'occasione dove vivi e defunti potranno mangiare e festeggiare tutti assieme tra le tombe decorate anche con petali di calendula.
Avete capito bene, la  festa si svolge proprio nel cimitero, vivi e defunti, tutti assieme. Il pasto è accompagnato da vino o dalla bevanda calda chiamata atole a base di acqua o latte, mais e anche cioccolato. Questa variante con il cioccolato prende il nome di champurrado. E tutto questo perché la morte non è vista come una fine ( come molti di noi "contaminati" dal rigido cristianesimo la intendono ) ma bensì è considerata come un nuovo inizio, un passaggio obbligato di un percorso che conduce ad una nuova esistenza. Nelle case vengono allestiti degli altari sui quali si rappresentano i 4 Elementi ( terra aria acqua e fuoco, forse a rappresentare gli elementi della materia terrena? ), si accende l'incenso chiamato copale e si pongono le foto dei defunti da ricordare nell'attesa che anche loro possano giungere ad unirsi ai festeggiamenti; la luce delle candele e il fumo dell'incenso li guiderà nelle case dove sono vissuti. Si preparano e vi si dispongono i cibi tradizionali della festa, si fanno brindisi molto sentiti con le bevande della tradizione. Sull'altare trova posto anche il garofano d'India chiamato il fiore dei morti e poi frutti, gli agrumi, l'acqua per dissetare i morti, ma anche gli alcolici come l'aguardiente e il cioccolato e il caffè. Si usa mettere anche dei sigari e delle sigarette e dei vestiti puliti per far si che il defunto possa cambiarsi prima di riprendere il suo viaggio nell'aldilà.
La celebrazione dei morti messicana è ricca di vari elementi e la sua origine è precolombiana, assai più antica e sfarzosa e articolata rispetto a quella "nostra" cristianeggiante, ribadisco, e questo perché cambia totalmente il concetto sulla morte. Di la non c'è paradiso o inferno ad accogliere i defunti ma bensì c'è solo tanta pace specialmente per i bambini che li troveranno nuove occasioni e strade per ritornare in questa vita se ciò fa parte del loro individuale percorso.
Terminata la festa e dopo che le anime dei defunti sono intervenute al banchetto e si sono cibate dell'essenza degli alimenti e riprendono il viaggio, tutto viene consumato dai familiari e dagli amici "vivi" allo scopo di ricordare il defunto e unire ancora di più le famiglie. ... A confronto noi che cosa abbiamo di così "sfarzoso"?
Solo l'invisa parata di scheletri e zombie fatta per Halloween che serve a sdrammatizzare ed esorcizzare la paura della morte ... ciò che è ripudiato e odiato dalla chiesa ( che la teme ) per continuare imperterrita con la sua politica fatta solo di uno sterile terrore/spauracchio, per mantenere succubi i fedeli e per dare ossigeno ai suoi melensi riti abbarbicati ormai sulle sabbie mobili.



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