Laverna
è una divinità sotterranea
dell'ombra e della morte e fa parte della
mitologia pagana, ella è anche la protettrice dei ladri e
degli
impostori. Veniva
venerata soprattutto a Roma ma anche in altre località del centro
Italia si trovano tracce di questo cultio antichissimo. È
stata associata a Proserpina e ad Ecate e i suoi templi erano le grotte più profonde e tetre che si spingono fino alle viscere della terra.
Un
celebre
Santuario Francescano sorge oggi proprio
sopra uno dei luoghi che già dedicati
al culto della Dea Laverna, così
come attesta una testimonianza di Padre Salvatore Vitale, erudito
Francescano del Seicento. Il
monte in questione fu chiamato Laverna proprio per via
della
presenza di un tempio dedicato alla oscura Dea.
Attorno
al tempio si trovano boschi molto fitti,
orrende
caverne
e burroni spaventosi ... il posto ideale per i malfattori che tendevano agguati
agli sprovveduti
che incautamente si spingevano da quelle parti … ( mi astengo dal fare
commenti sull'odierno uso del luogo
dopo la Dea Laverna ... però combacia … ).
Plauto riferisce:
"Tra
gli Dei e i demoni dei tempi antichi, possano essere sempre
favorevoli a noi! Tra di loro era una femmina più malvagia di tutti.
Si chiamava Laverna. Era una ladra, poco conosciuta dalle altre
divinità, che erano oneste e dignitose, perché era raramente in
cielo. Stava quasi sempre sulla terra, fra ladri, borseggiatori, e
ruffiani e vivendo nell'ombra".
Inferis
mani sinistra immolamus pocula
laeva
quae vides Lavernae
Palladis
sunt dextera
e cioè:
"agli inferi sacrifichiamo con la coppa nella mano sinistra, ciò
che vedi a sinistra è di Laverna, ciò che vedi a destra è di
Minerva." A
sinistra sta la divinità oscura e misteriosa, a destra quella
operativa e razionale. Laverna era la Dea dell'Averno, del mondo dei
morti, e naturalmente dell'occulto. Secondo Orazio alla Dea si
rivolgevano non solo i ladri, ma tutti quelli che volevano tener
segreti i loro piani. Laverna era una Dea dell'Oltretomba, veniva da un lago vulcanico che si trova a Pozzuoli, nei
pressi di Cuma, in Campania, dove si dice fosse una oscura e profonda
voragine che emanava vapori sulfurei.
Il lago giace all'interno di un cratere vulcanico spento, nato 4.000
anni fa. Da
qui si accedeva, secondo la religione greca e poi romana,
all'Oltretomba e per questo motivo gli inferi romani si chiamano anche Averno.
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Informazioni tratte ed elaborate da
Wikipedia e www.romanoimpero.com
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Facilis descensus
Averno, locuzione latina che tradotta letteralmente significa: “E'
FACILE DISCENDERE ALL'AVERNO “, averno indical'nferno.
Frase tratta
dall'Eneide ( VI, 126 ) di Virgilio che viene messa in relazione con
l'analogia HOC HOPUS HIC LABOR.
Si cita
intendendo che è cosa facile imbarcarsi in qualche affare
imbrogliato ma che è difficile uscirne. In altre parole se la
discesa è facile la salita è difficile. Un proverbio Italiano ha
qualche affinità con questo: Nella discesa tutti i santi aiutano”.
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