Dall'uomo di Neanderthal ai cimiteri monumentali.
I trattamenti riservati ai defunti nel corso dei secoli


Gli archeologi affermano che gli uomini di Neanderthal, vissuti circa 30.000 anni fa nel paleolitico, avessero un comportamento sociale assai organizzato ed erano in possesso di tecnologie piuttosto elevate per il periodo.
Avevano persino adottato l'usanza di seppellire i loro morti.
Si trattava di individui pacifici a differenza dell'Homo Sapiens dai quali purtroppo discendiamo. L'Homo Sapiens ieri come oggi non ha mai compreso il legame che unisce le varie forme di vita presenti sulla terra, sia esse appartenenti al mondo animale che vegetale e continua imperterrito nella sua marcia distruttiva senza sapere che, così facendo, distrugge anche se stesso. Perché un essere tanto evoluto come l'uomo di Neanderthal abbia potuto estinguersi tanto in fretta ancora nessuno lo sa ma forse la causa è riconducibile al fatto di condividere la terra con il più bellicoso Homo Sapiens. Anche questa può essere una ipotesi da considerare. Al Neanderthal non ha giovato conoscere il Sapiens. Per l'Homo Sapiens ciò che contava e che conta di più ancora oggi è solo prevaricare e distruggere.
Ma tornando alle sepolture degli uomini di Neanderthal gli archeologi hanno scoperto che i cadaveri venivano seppelliti direttamente nel terreno o avvolti in un sudario unendo nella sepoltura gli svariati oggetti che il defunto aveva usato in vita oppure, dopo aver cremato il corpo, inserivano le ceneri in urne poi seppellire in pozzi funerari appositi, antesignani degli odierni cimiteri. A volte i corpi venivano ripiegati in posizione fetale ripiegando e legando le ginocchia al petto.
Sarebbe stato più semplice abbandonare i corpi in preda agli animali selvatici o agli elementi atmosferici ma loro queste cose non lo facevano, preferivano piuttosto portare i corpi come alternativa all'interno di una grotta, cosa che testimonia sia il loro attaccamento ai defunti che la loro civiltà.
Alcuni scienziati affermano che anche se l'uomo di Neanderthal si è purtroppo irrimediabilmente estinto il suo DNA sopravvive ancora oggi in alcune popolazioni del globo e specialmente tra gli asiatici orientali e in Europa. Sarebbe la nostra fortuna, forse, anche se la legge del più forte ribadita nei secoli dal Sapiens con catastrofiche conseguenze si è da sempre distinta ovunque.
Il cimitero più antico ( dopo la preistoria ) è sicuramente quello del Vantiniano eretto nella Brescia dell'ottocento, è un monumentale imponente anche se poco conosciuto ai più. Rilevante è anche il Famedio di Milano all'interno del quale riposano numerosi personaggi famosi italiani da Franca Rame e Dario Fo, Alda Merini, Giorgio Gaber, Cesare Lombroso, Amilcare Ponchielli e moltissimi altri che si sono distinti, ognuno nel loro campo, quando erano in vita.
Non è possibile nominare tutti i cimiteri monumentali esistenti in quanto sono tutti veramente belli, sotto un aspetto artistico e assai numerosi.
Alcuni di questi si trovano citati
in Bethelux in altre pagine di questo capitolo.


cimitero

Statua del cimitero di Pere-Lachaise freccina

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statua cimitero pere lachaise



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