Città
misteriose e perdute. Il mito
di THULE - AGARTHA - ATLANTIDE e LUZ
Vecchie
cronache riportano la memoria di antichissime città e civiltà oramai
irrimediabilmente perdute e scomparse tanto che, le testimonianze
verbali o
parzialmente scritte, si sono fuse inesorabilmente più con la fantasia
che con la realtà. Chi non ha mai
sentito parlare di Atlantide? il continente mitico e favoloso, sede di
alte conoscenze e quasi un paradiso terreste? Di Atlantide Parlò
Platone descrivendo questa isola come "assai più
grande della Libia e dell'Asia messe insieme" e di come tragicamente e
repentinamente sprofondò in mare dopo spaventosi terremoti e
inondazioni che proseguirono per un giorno e una notte intieri. Poi
Atlantide si inabissò e di questa magnifica isola non rimase più
alcuna traccia. Mito, leggenda o una realtà ormai sepolta, Atlantide ha
da sempre suscitato un
certo fascino nella mente di
scrittori di romanzi ma anche in quella di pensatori ed esoterici come,
ad esempio, Ruggero Bacone che scrisse il libro LA NUOVA ATLANTIDE,
riferendosi forse più all'utopia che si trova all'origine di numerose
società segrete come, secondo il suo parere, la Massoneria moderna.
L'uomo è affascinato da queste antiche civiltà tanto da
situarne una persino al centro della terra. Di questa città, chiamata
Agartha, ne tratta la cultura ebraica, greca e si trova persino nei
testi di occultismo. Agartha è un termine tibetano che indica "il reame
sotterraneo posto al centro della terra dove regna il re del mondo".
Questo concetto è stato felicemente ripreso anche da Giulio Verne nel
suo famoso romanzo VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA che forse molti
avranno letto da bambini. Anche Verne, come tanti altri scrittori, avrà
lavorato certamente di fantasia descrivendo questa città fantasticata e
del modo per raggiungerla ma, colpisce comunque il fatto, che Verne non
fosse solo un prolifico scrittore di libri di avventura ma anche ( e forse soprattutto ) un
appassionato di esoterismo e un affiliato a una qualche
congregazione segreta. Questo è un lato della vita di Verne poco nota al vasto
pubblico. Sia
nel libro "dalla terra alla luna", scritto quando era ancora di la da
venire il discorso pionieristico dei viaggi nel cosmo, sia nel suo libro
meno conosciuto CLOVIS DARDENTOR; Giulio Verne ha sempre inserito
messaggi o metafore riferite all'esoterismo. Lo fece anche per il
viaggio al centro della terra? Meno velatamente parla di Agartha anche
l'occultista René Guenon e
Rosenberg, invece, si cimenta nel simbolismo di Thule con il libro MITO
DEL XX SECOLO.
Un po troppi esoterici si sono accostati all'argomento
delle civiltà perdute per pensare che lo abbiano fatto solo per puro
divertimento. A chi non è a parte di questi segreti non è dato
comprendere. Altra città mitica è anche quella chiamata Luz, la città
azzurra, che
proprio per i suoi simbolismi ha trovato degna collocazione nel nome di
questo sito, ( BETHELUX ) con la variante della x finale al posto della z finale.
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Nella Genesi (XXVIII, 10-17)
leggiamo che Giacobbe sognò una scala che poggiava sulla terra e
raggiungeva il cielo. Gli Angeli salivano e scendevano su di essa.
Gli
apparve Dio che gli parlò.
Al suo risveglio
ebbe timore e disse: "Come
è terribile questo luogo! e nientemeno che è la casa di Dio e questa è
la porta del cielo"! Diede il nome BETHEL a quel luogo che prima si
chiamava LUZ, la Città Azzurra...
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