FANTASMI
E MALEDIZIONI a GENOVA
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A
volte le leggende più radicate nella memoria popolare si
arricchiscono, con il passare tempo, di aspetti assai terribili come
quelle che trattano di costruzioni che assumono gradualmente un aspetto
sempre più malefico, divenendo anche portatrici di grande
sfortuna. Se poi queste
leggende sono suffragate da delle
tangibili strane coincidenze, a riprova di tali malefici influssi, il gioco
è fatto. Ciò è accaduto in quel di Genova nella via Boetto che
congiunge Piazza de Ferrari e Piazza Matteotti. Tempi indietro qui
sorgeva un arco che aveva fama di portare una estrema sfortuna a chi
ci passava sotto. |
Si dice che è la Morte stessa, la Nera Signora con
la falce, a piantonare quel punto preciso della città in attesa di
portarsi via tutte le anime incaute che sostano o oltrepassano
quell'arco. L'origine di tale
superstizione nasce dal fatto che in
tempi fortunatamente remoti, venivano fatti passare da li
condannati a morte per impiccagione comprese le Streghe di Triora
che, si dice, abbiano maledetto quel varco verso la fine del 1500. Testimoni riportano di aver udito per
quelle vie, come su per la
salita del Fondaco, anche dei sinistri rumori di catene strascinate e
dei lamenti straziati e disperati che più nulla avevano di umano. Le streghe di Triora si dice che abbiano
lanciato la loro maledizione anche a Palazzo Ducale, sede un tempo di
uffici giudiziari, e qualcuno afferma persino di essere stato
testimone di apparizioni di spettri, di aver udito rumori e voci per
quelle grandi e sfarzose stanze. Non si può dire se sia tutto frutto
di superstizioni o di suggestioni o, ancor peggio, se si tratta solo
di una macabra burla “ricamata” al di sopra di fatti reali. Di
persone condannate a morte ve ne sono state veramente in quel periodo
oscuro e molte hanno vissuto momenti terribili di disperazione in
quei luoghi ed è facile quindi pensare che quelle anime inquiete che
hanno sofferto una brutta morte siano ancora presenti in questi
luoghi dove si sono svolti i loro ultimi giorni spenti nella sofferenza
e nel terrore. Oggi storie di
questo genere con protagonisti fantasmi
e maledizioni vanno, per così dire, “di gran moda“ anche a scapito della verità, qualora siano troppo enfatizzate, al
solo scopo di creare
un mistero che non esiste.
Se queste voci macabre di fantasmi e
maledizioni vengono poi "sparse" attorno ad edifici oggi aperti al
pubblico e che sono sedi di eventi e mostre, bé, il dubbio che si
tratti di una trovata pubblicitaria certo viene. La prossima volta che
passate di li per assistere ad una mostra potete anche cercare di
valutare con i vostri occhi e le vostre orecchie se qualcosa di vero
c'é oppure no.
Un atteggiamento
critico è sempre il migliore di fronte a questi fatti strani per
evitare di “bere” anche le peggiori bugie.
È dubitando che si comprende e si scava
tra il
falso per far emergere il vero. Mai scartare a priori nessuna ipotesi,
questo si ma, al contempo, non è utile nemmeno accettare come vera una storia intrigante che però può deludere se
non è basata su solide fondamenta. Qui, ciò che è vero e impossibile da smentire, sono solo le atrocità commesse.
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