Il
cimitero di Olsany a
Praga, il più grande della città, ha più di un
milione di tombe. I primi corpi vennero sepolti durante la prima
epidemia della “grande peste” nel 1680.
I piccoli cimiteri a fianco
delle chiese non furono in grado di fornire sepoltura ai trentamila
morti in poche settimane a causa del morbo. Nel 1787, Olsany, venne transformato nel pubblico cimitero cittadino
della città di Praga. Un decreto pubblicato dall’imperatore Giuseppe
II, vietò la sepoltura dei corpi nei cimiteri entro i limiti delle mura
della città. L’imperatore dispose che i corpi di coloro che erano stati
sepolti nelle chiese venissero trasferiti ad Olsany o in altri cimiteri
cittadini. A quel tempo i funerali erano molto più frequenti di oggi, e
per queste ragioni il cimitero si è espanso continuamente, fino ad una
superficie di 50 ettari.
Il cimitero di Olsany è uno dei luoghi
più decadenti e poetici della città di Praga. Si tratta di un vero e
proprio parco, che si trova nel quartiere Zizkov, Praha 3, che merita
di essere visitato se ci si trova in zona. Uscendo dal cimitero,
attraversando la strada, si arriva al nuovo cimitero ebraico (da non
confondere con quello antico e caratteristico di fianco alla sinagoga
di Josefov).
Molto diverso dal cimitero di Olsany, per la cura con cui è mantenuto e
famoso per ospitare la tomba dello scrittore Franz Kafka. Durante gli anni, nel cimitero di
Olsany, si sono verificate delle sospette profanazioni di tombe e di
urne cenerarie.
Gli ingressi e le finestre di alcune antiche cappelle
abbandonate sono stati murati. Scritte sataniche sono state trovate sui
muri di alcune tombe private. Per evitare il ripetersi di atti di questo genere, sono state poste
all’interno del cimitero delle guardie armate con tanto di cane
poliziotto al guinzaglio.
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Queste 5 immagini e il testo sono di Gian Guido
Zurli. A lui va il nostro grazie per averci
concesso, anni, fa di inserirli
in
questo spazio.
BETH |
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