DISSERO
DELLA VILLA:
«Per
trasmettere tutti gli elementi della pazzia del principe di
Palagonia, eccone l'elenco.
Mendicanti dei due sessi, gobbi, deformi
di tutti i generi, musicanti, soldati vestiti all'antica, esseri
mitologici Bestie e parti isolate delle stesse, cavalli con mani
d'uomo, corpi umani con teste equine, scimmie deformi, draghi e
serpenti, zampe svariatissime e figure di ogni genere, sdoppiamenti e
scambi di teste.
Immaginate tali figure a
bizzeffe, senza senso e senza ragione, messe assieme senza
discernimento,.
Ma
l'assurdità di una mente priva di gusto si rivela al massimo grado
nel fatto che i cornicioni delle costruzioni minori sono sghembi,
pendono a destra o a sinistra, e il senso dell'orizzontale o
della verticale riesce tormentato e torturato in noi..»
Nella
camera da letto del
proprietario non v'è bestia che non compaia lì dentro; rospi,
ranocchi, serpenti, lucertole e scorpioni, tutti scolpiti in marmo di
colore adatto.
Ci sono anche moltissimi busti altrettanto
stravaganti. In alcuni si vede da una parte un bellissimo profilo, le
giri dall'altra e ti si presenta uno scheletro. Oppure vedi una balia
con un bambino in braccio; il corpo è esattamente quello di un
infante, ma la faccia è quella di una vecchia grinzosa di
novant'anni.”
Forse
qui si voleva rappresentare la caducità della vita che
illusoriamente ci appare come eterna ma che invece nasconde in se
l'ombra di
una inesorabile e repentina fine.
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I segreti magici di Villa
Palagonia
Villa
Palagonia si
Trova a Bagheria,
in Sicilia, ma è PIù conosciuta come “ la villa
dei mostri” a
causa delle
sue caratteristiche statue grottesche e deformate.
Per
chi ha opportunità di passare da quelle parti non può non dedicarle
una
visita. Oggi la
villa è
stata
acquistata da privati ed è attualmente aperta al pubblico ed
ospita, di quando in quando,
eventi e manifestazioni. L’orario
di visita è dal
lunedì alla
domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ma
facciamo un passo indietro. La
villa fu
costruita nel
1715 da Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di
Palagonia. Ci si
rende subito conto
di quanto particolare essa sia perché, una volta imboccato il viale di
accesso, si è
accolti da una schiera di statue grottesche e deformi, di animali e
gnomi, tutti dall'aspetto
decisamente inquietante. Fu
il nipote del proprietario, Fernando Francesco II soprannominato
il negromante,
a farle costruire in
quel modo e
a posizionarle
li dove ancora oggi fanno “bella mostra di sé".
Nella
villa tutto è strano e
fuori da qualsiasi logica. Il
tetto non è assolutamente regolare e le
sedute sono malferme oltre
che
nascondere delle spine ( meglio non accomodarsi ). Di
villa Palagonia si innamorò
Goethe, Salvador Dalì e
Renato Guttuso per
citare alcuni dei visitatori più famosi ma, sicuramente, continua
ad
affascinare ed
ad attirare tanti altri visitatori odierni, assai meno
famosi di questi ma altrettanto curiosi.
Attorno
alla
villa
circolano varie leggende che
raccontano della malefica influenza che i mostruosi guardiani di
pietra eserciterebbero sugli
uomini che
li osservano e
che sarebbero
capaci
di provocare aborti o parti mostruosi. Tutto questo alimentò la fama
negativa e di follia del principe. Si dice anche che tali statue
grottesche nascondano
dei
precisi messaggi alchemici. Sono
state suddivise in due file: le statue deformi da un lato e gli
allegri musicanti dall'altro. Cosa volesse sottolineare il principe
con questa separazione e disposizione di generi solo lui lo sa ma su questo sono state
fatte alcune ipotesi che risultano affascinanti e interessanti
specialmente per chi studia
alchimia e magia. Si dice che possa essere una chiara allusione al
potere delle vibrazioni emesse dal suono, unite alle vibrazioni emesse
dal pensiero e che insieme siano in grado di modificare
la materia. Tutto ciò che esiste è stato creato dal Primo Nume
proprio utilizzando le vibrazioni del pensiero associate a quelle della voce e che lo stesso potere
sia stato donato anche all'Uomo per modificare ciò che egli vive e che
gli
risulta sgradevole,
dosando i due “ingredienti” e dotandoli di una grande spinta
emotiva. Lo
stesso concetto ci è stato insegnato anche dal Conte di
Saint-Germain, Alberto Magno e dai 3 Iniziati nella loro opera Il
Kybalion e ulteriormente sottolineato anche dai testi del grande Ermete
Trismegisto. La magia della forma pensiero ( o pensiero forma che dir
si voglia )
“lanciata” con grande passione è a tutti gli effetti un potere
assoluto e molto pericoloso a seconda di come lo si impiega.
Le
vibrazioni della nostra mente plasmano la materia che non è statica
come sembra e ci è possibile inviare forme pensiero su di essa come
fossero un'arma o la spatola di uno scultore, a seconda di ciò che ci muove ad agire. Il “sistema”
funziona in entrambi i modi, sia in bene che in male. Ciò
che l'uomo
chiama
“miracoli” è solo lo sfruttamento di questo potere donatoci dalla
nascita e che abbiamo assopito involontariamente, osservando la vita
solo dal suo lato puramente materiale. Tutto ci pare solido e fisso,
quasi insormontabile e immutabile ma in
realtà nulla così è, si tratta solo dell'illusione della materia.
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