Al-Azif - Più conosciuto come Necronomicon
Storie
riportano che il libro
venne scritto da Abdul
Alhazred,
un arabo ritenuto folle e successivamente tradotto in inglese da un
certo Olaus Wormius che finì i suoi giorni bruciato sul rogo. Entro
queste pagine è possibile trovare tutta una serie di formule per
evocare i demoni e altre forze diaboliche e si dice che, nella
versione originale, le pagine fossero rilegate con pelle umana
prelevata
da corpi di persone uccise con l'accusa di stregoneria. Pare che la
lettura ad voce alta di questo libro fosse in grado di
evocare gli spiriti anche quelli maligni e che alcune persone,
dimenticatesi delle
cautele, ne abbiano fatta lettura ad alta voce diventando poi vittime
di incidenti orribili e di pazzia. Per questo esistono poche copie del
libro e non non è possibile sapere quanto siano originali. Alcune
vengono custodite in biblioteche private e in Vaticano in stanze di
sicurezza. Questo libro è destinato agli studiosi dell'occulto più
ferrati. Sembra
inoltre che le informazioni contenute siano state riferite all'autore
da forze soprannaturali. Lovercraft, per la stesura del suo
romanzo NECRONOMICON pare
si sia ispirato ad un vecchio manoscritto che fu realmente in suo
possesso e che quindi tutto ciò che si trovava illustrato e
descritto nel libro non fosse un'espressione di pura e totale fantasia
ma
bensì era fondato su matrici reali. Ad
ispirare Lovercraft forse fu il testo medievale chiamato PICATRIX o
forse, e
ancora meglio, l'ispirazione gli venne leggendo il LIBER ANEGUEMIS
ancora oggi in commercio anche in lingua italiana pur se di non facile
reperibilità. Questo ultimo è un testo ermetico antico che tratta di
alchimia pratica, esoterismo e magia nera. Il Liber Aneguemis è
conosciuto anche con il nome di Liber institutionum
activarum ed è la
traduzione latina di un perduto apocrifo arabo del IX secolo
considerato da sempre il lato oscuro del Picatrix. Pico della Mirandola
lo aveva bollato come ricettario nero. Il
Necronomicon conterrebbe anche delle profezie che preannunciano la
resurrezione del demone con la testa di polipo
chiamato Ctulhu e che si trova imprigionato negli abissi e che se
ne
resta in paziente attesa di poter tornare nuovamente sulla terra per
governarla.
Forse si tratta una
metafora per indicare la possibile
venuta, se richiamato, di una specie di Anticristo o di persone di
potere che
aspirano a godere di tutte le risorse ( umane e non ) del mondo. Per questo è descritto come una
polipo.
|