EQUINOZIO
D'AUTUNNO E I MISTERI DELL'ANTICA ELEUSI
Settembre
è ormai alle porte e con Settembre torna anche l'Equinozio di Autunno
con tutti i suoi riti che si rifanno agli antichi Misteri di Eleusi per
concludere il ciclo annuale dei Sabbat stagionali. Adesso è grande
festa, ora che il grano è mietuto e trasformato in pane e messo via
per l'inverno, il grigio regno di Saturno, adesso si parla di
abbondanza dei raccolti, di frutta e di verdure e si fa grande festa in
un
tripudio di colori e di profumi. Ma si parla anche di sacrificio, di
morte, e di rinascita.
Da tutto
questo avrà seguito sia la nostra rinascita interiore che quella di
tutta la natura nel nuovo
anno che è prossimo ad arrivare e del nuovo ciclo del serpente che si
ripeterà ancora e ancora e in eterno.
I Misteri Eleusini sono dedicati a Demetra la madre di
Proserpina, due
divinità delle antiche civiltà greco romane. Per partecipare ai riti
misterici si doveva
fare voto del "Silentium"
che se infranto si era puniti con la morte ed era quindi fatto espresso
divieto di divulgare come queste cerimonie venivano svolte. E' per questo che la storia
riporta solo alcuni frammenti delle intere azioni.
Ciò
avviene in un certo senso anche oggi in
epoca moderna quando le famiglie o gli affiliati delle varie congreghe
si
riuniscono in segreto per
banchettare con i nuovi frutti della Natura appena raccolti e
festeggiare, ballare attorno ad un fuoco, onorare i
defunti e procedere alle iniziazioni dei nuovi adepti. Ovviamente non
esiste più il rischio di "perdere la vita" ma sono i partecipanti
stessi che mantengono
volontariamente il segreto sulle azioni inserite in questa tradizionale
e antica festa. Le cerimonie durano tutta la notte. Alla base dei
Misteri Eleusini si trova il mito del ratto di Proserpina, la figlia di
Demetra, che venne rapita dal Dio degli Inferi per farne sua sposa. Per 6 mesi le
due donne restano
separate e Demetra in preda alla disperazione per essere stata
divisa dalla figlia cessa di
espletare i suoi doveri di Dea della Natura in attesa che la figlia
torni dall'ADE in primavera, quando sulla terra tutto riprende vita. La festa del raccolto di Mabon coincide
però con un nuovo
imminente distacco.
Il ciclo riprende,
Proserpina viene ricondotta negli inferi e
la terra piomba di nuovo nel suo lungo triste letargo invernale, inproduttivo e
gelido. Demetra, per superare meglio l'allontanamento dalla figlia che
aveva questo obbligo perpetuo
di passare metà della sua vita nel mondo sotterraneo dei morti prima di
rinascere alla alla vita nella primavera successiva;
cercò conforto in infusi fatti con fiori di papavero
che era considerato il simbolo dell’oblio e del sonno. Demetra era in
effetti anche la Dea dei papaveri, la dea del grano e dove nasce il
grano nascono spontanei anche i papaveri.
Il
mito di Proserpina entrato nei Misteri Eleusini era composto in tre
fasi: la "discesa agli inferi", la
"ricerca" e la rinnovata "ascesa" caratterizzati sia dal dolore della
perdita che dalla gioia di un nuovo incontro. I Piccoli Misteri Eleusini si
svolgevano in primavera
ed erano considerati come una sorta di purificazione per liberarsi
dalle scorie invernali della sofferenza mentre, la seconda fase, quella
dei
Grandi Misteri, si svolgeva in autunno nei
mesi di settembre e ottobre in concomitanza con i riti dell'Equinozio.
Il giorno e la notte possiedono la stessa durata e anche questo è un simbolo
di equilibrio anche se solo momentaneamente ritrovato. Demetra
beve dalla coppa l'infuso
di papavero per stordirsi e per sopportare l'attesa della figlia.
I
Misteri
comprendono anche essi il consumo di infusi di papavero che
provoca uno stato di torpore accompagnato alle visioni e per
svolgere al meglio i riti deputati a proziare una
buona vita oltre che una buona morte.
L'infuso di papavero non era però
l'unico
"rimedio" consumato durante i rituali per stimolare le visioni,
anticamente venivano consumavano anche del pane a
base di segala cornuta, la segala contaminata
da un fungo che fu anche la causa delle numerose allucinazioni a Salem,
la città Americana resa famosa per i processi inquisitori alle Streghe
che altro non
erano che donne e uomini in preda agli effetti degli allucinogeni
contenuti nella suddetta segale.
A Salem ci fu una carestia e le donne, non
sapendo come fare a cucinare il pane per le famiglie dato che il grano
scarzeggiava, finirono
per impiegare una spiga scura che non sapevano essere assai pericolosa
e che finì per intossicare tutto il villaggio divenendo anche la causa
del loro terribile destino.
Ad Eleusi
veniva
invece usata volutamente per scatenare le visioni e lo stato mistico
degli adepti. Oltre al pane e agli infusi del papavero veniva impiegata
anche una bevanda chiamata ciceone, la bevanda rituale composta con
acqua, farina di orzo e menta dove un parassita fungino dell'orzo e del
grano, detto ARGOT ( precursore dell'LSD ), faceva la sua parte. Ma era
l'oppio
che spopolava nei nei riti di iniziazione di quelle antiche cerimonie
in quanto
favoriva lo stato di trance necessario per stimolare le visioni,
vedere l'aldilà e poter dialogare con i defunti. Ad
un essere vivente e anche ad un defunto non è possibile in
modo agevole invadere facilmente l'altra parte di dimensione che gli compete e quindi, vivi e morti, anche se si trovano sullo
stesso piano, non possono interagire tra loro in modo semplice. Mentre i
vivi possiedono un corpo carnale che li ancora
da questo lato del fiume, sulla sponda materiale, i morti sono liberi
sull'altra sponda e il dialogo tra i due mondi è reso quasi impossibile
a
meno che, chi è ancora immerso nella materia, non cada in uno stato di
trance
per potersi momentaneamente distaccare dalla materia e iniziare il
dialogo voluto e per poter vedere e sentire i defunti ai quali invece è
concesso osservare tutto ciò che ancora è VIVO.
Questo è quello che fanno i MEDIUM naturali in modo spontaneo che in
uno stato mentale alterato fanno da PONTE tra i vivi e i morti. Durante
lo svolgimento dei
rituali gli iniziati recavano sul luogo del raduno il kiste, un
baule sacro e il kalathos,
un cesto chiuso da un coperchio e nessuno sapeva cosa ci fosse al loro interno
sino al momento, considerato opportuno, in cui ne veniva svelato il
contenuto.
Al suo interno sicuramente si trovavano oltre alle droghe e agli
oggetti rituali anche il frutto del melograno che era il simbolo del
ritorno alla
vita dopo la
morte. In Magia tutto è espresso in simboli e allegorie perché queste
arrivano prima a noi e al nostro interiore proprio come affermato dai
saggi Alchimisti e dagli Ermetici.
MELOGRANO FIORI E FRUTTI
simbolo del ritorno alla vita dopo la
morte
Baule
sacro impiegato
nei
Misteri di Eleusi che contenente
gli oggettii del corredo rituale
e le
sostanze atte a favorire
lo stato mistico di estasi
necessario per
dialogare con
i defunti e trarre auspici
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Contenitore del CICEONE
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I semi di papavero estratti dalla pianta
possiedono un alto contenuto di calcio e vitamina-E ed hanno un effetto
sedativo e calmante sul sistema nervoso. Ssono quindi benefici contro
gli stati di stress
e d ansia. Sono utili anche per rafforzare denti ed ossa in quanto
contengono il calcio, Omega 6, riducono il colesterolo e
tengono sotto controllo gli zuccheri nel sangue. Sono indicati principalmente come
antistress e calmanti per il sistema
nervoso.
Oggi
engono anche usati comunemente in pasticceria e nella preparazione di ricette a base di carne
mescolati con altre spezie a formare il curry, la miscela di origine
indiana. Iniziare
sempre a consumare i semi di papavero in piccole dosi e con cautela
unendo i semi ad una insalata o per insaporire gli spinaci.
Vi sono diverse varietà di papaveri dai
quali si estraggono i semi: il P.
Nigrum, il P. Satigerum e il P. Sonniferum, da quest'ultimo si estrae l’oppio. Quando il fiore perde i petali e
rimane la capsula e prima che questa sia del tutto matura viene incisa
per
estrarre l'oppio cercando di fare attenzione a non intaccare le camere
che contengono
centinaia di semi. La
presenza di oppiacei nelle semi varia in base al tipo stesso di
semi, al tempo di raccolta e all’origine geografica. Le tecniche moderne di
raccolta meccanica causano lo schiacciamento delle capsule e innalzano
quindi il livello di oppio contenuto nelle semi. La cautela del consumo delle semi nasce
proprio da questo.
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L'oppio è uno
stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del papavero
sonnifero per raccoglierne il lattice che trasuda che poi viene
lasciato rapprendere all'aria.
E' una resina scura che viene impastata
in pani di colore bruno, dall'odore dolciastro e dal sapore
amaro.
Il
lattice denso di colore giallo-verdastro era chiamato dai greci mekònion.
L'oppio è
ricco di sostanze analgesiche dalle quali si estrae anche la morfina. Dopo
circa tre mesi dalla germinazione la pianta raggiunge la maturità e
fiorisce. I fiori durano solo pochi giorni poi i petali cadono e resta
la capsula che nel giro di un paio di settimane cresce fino a raggiungere le
dimensioni di un uovo. Le capsule vengono incise con uno
speciale coltellino dalle quali
sgorgano piccole gocce lattiginose. Le
goccioline si rapprendono rapidamente, e nel giro di poche ore l'oppio
diventa denso e pastoso.
Dal biancolatte passa al rossiccio e poi al
bruno scuro.
Essendo
un sedativo, l'oppio rallenta i riflessi e la vitalità del corpo
aumentando l'euforia e la resistenza al dolore
fisico causa anche
secchezza delle fauci e aumento della temperatura
corporea.
Durante l'assunzione si può transitare dalla veglia
all'inconscio e viceversa. Un uso prolungato può causare, ascessi, collasso delle vene, malattie al fegato.
l
papavero é simbolo della memoria e di chi combatte per la libertà che è
un dono prezioso che nessuno di noi deve togliere agli altri oltre che
farselo mancare.
Senza libertà non c'è vita e ce lo insegna proprio il
papavero che è un fiore che nasce libro e spontaneo nei prati tra il
grano, o lungo le strade, e se
raccolto e messo reciso in un vaso appassisce e muore.
I suoi petali
sono rossi
come il fuoco e come il sangue.
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Capsule immature
del papavero dal quale
si estrae l'OPPIO |
Segale Cornuta infestata dal parassita fungino dell'orzo e del grano,
detto ARGOT |
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