LE ATROCITA' DELLA GRANDE BESTIA: L'INQUISIZIONE
l'orribile caccia alle streghe che sterminò moltissime
donne innocenti, uomini, bambini e persino frati e preti ...
un bieco fanatismo che non guardava in faccia a nessuno!!!
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LA LISTA ERA MOLTO PIU' LUNGA E HO
DOVUTO ESEGUIRE DEI TAGLI MA IL TERRIBILE
SENSO SI COMPRENDE LO STESSO.
Chi è debole di cuore non guardi le immaggini.
Le ammissioni di colpa venivano estorte
mediante l'uso di atroci torture.
Ma chi non avrebbe confessato,
anche le cose più assurde, pur di
far smettere il lavoro del boia?
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LA CACCIA
ALLE STREGHE
LISTA NON COMPLETA DELLE VITTIME DEL BOIA che "operava" sotto i vari
papi che si sono succeduti sul sacro soglio di Pietro.
Il
fenomeno della caccia alle streghe dilaga in Europa tra il XV e il XVII
secolo; la situazione religiosa e l’insicurezza collettiva suscitata da
carestie, dalla peste e dalle rivolte durante il Trecento provocano una
vera e propria lotta contro la stregoneria, che diviene il “capro
espiatorio” a cui attribuire l’ origine di ogni male. Nel 1484 Papa
Innocenzo VIII promulga la bolla “Summis Desiderantes Affectibus”
incaricando Heinrich Institor e Jacob Sprenger, due inquisitori, di
condannare e punire i “peccatori”. A tal fine i due domenicani scrivono
il “Malleus Maleficarum” (Il martello delle streghe), un vero e proprio
manuale dell’inquisitore in cui si spiegano i malefici operati dalle
streghe, i mezzi per riconoscerli, i sistemi per interrogare e tutte le
varie e crudeli torture per estorcere le confessioni. I processi alle
streghe riflettono le innovazioni giuridiche introdotte tra il XIII e
il XIV secolo, quali per esempio l’uso della tortura. Prima del 1200,
un’azione penale si articolava in due fasi: l’accusa, formulata sotto
giuramento da un soggetto privato, e la condanna o l’assoluzione da
parte del giudice, in base all’ammissione della colpa da parte
dell’accusato o di prove convincenti fornite dall’accusatore. In casi
dubbi si ricorreva all’ordalia, cioè la richiesta a Dio di un segno
della colpevolezza o dell’innocenza dell’accusato. Un’altra modalità
per risolvere le questioni dubbie era quella del duello tra accusato e
accusatore Dopo il Concilio del 1215, per una serie di motivi, la
Chiesa proibì agli ecclesiastici di partecipare alle ordalie.
I processi cominciarono allora a basarsi sul sistema inquisitorio,
secondo il quale i membri di una comunità o un magistrato potevano
citare in giudizio una persona sulla base di informazioni o di voci. I
giudici assunsero il compito di investigare i fatti, procedendo agli
interrogatori e documentandoli per iscritto. Mentre con l’ordalia si
richiedeva l’intervento divino, con il metodo inquisitorio era
necessaria l’acquisizione di prove decisive. Tali prove erano la
testimonianza di almeno due testimoni o la confessione dell’imputato.
Per questo in assenza di testimonianze decisive, come spesso accadeva
per i crimini occulti, quali stregoneria ed eresia, i giudici si
basavano sulla confessione e ricorrevano alla tortura per estorcerle.
Nel 1542 papa Paolo III, allarmato dalla diffusione del protestantesimo
anche in Italia, su suggerimento del cardinale Pietro Carafa, istituì,
solo a Roma, la congregazione dell’Inquisizione, meglio conosciuta come
“Inquisizione romana” o “Sant’Uffizio”. La congregazione, con pieni poteri su tutta la Chiesa, era composta da
sei cardinali, tra cui il cardinale Carafa. Il Sant’Uffizio era una
nuova istituzione, poco soggetta al controllo episcopale; trattò
l’eresia principalmente sul piano dottrinale, dando minor importanza
alla pubblica miscredenza, e dedicò molta attenzione agli scritti
teologici. L’attività del tribunale era circoscritta all’Italia, ma
quando Carafa venne nominato papa, con il nome di Paolo IV, nel 1555,
incaricò la sua congregazione di investigare sui costumi di chiunque,
senza risparmiare vescovi o cardinali, ed ordinò di redigere un elenco
dei libri che violavano la fede cattolica; nel 1559 pubblicò il primo
“Indice dei libri proibiti”. I papi che vennero dopo di lui
utilizzarono il Sant’Uffizio come strumento per mantenere l’ordine
nella Chiesa Romana e questo fu anche l’ordine che nel 1633 condannò
Galileo Galilei. Nel 1965 papa Paolo VI cambio il nome del Sant’Uffizio
in “Congregazione per la dottrina della fede”, trasformandolo e
riorganizzandolo. In altre parole gli cambiò veste ma tutto è
praticamente rimasto come era.
SE QUESTI
SONO I SANTI, CHI SONO ALLORA I DEMONI?
Cambiato il nome
alla Santa Inquisizione con quello della Santa Penitenzieria in seguito
all'occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, per tutto il
XIX secolo, anche se in forma non cruenta, Santa madre Chiesa,
facendosi politicamente forte per l'autorità spirituale che gli veniva
dalla massa credula e ottusa che gli era rimasta fedele ( cosa che
purtroppo esiste ancora oggi ) continuò comunque a imporre la sua
autorità religiosa su quella politica ricorrendo ancora all'abiura e
alla scomunica con conseguenti rivalse e castighi temporali che usa
tuttora come ad esempio la chiusura di siti internet . Non
ci sono parole e non ve ne saranno a commentare l'interminabile lista
altresì incompleta che trovate qui sotto. Le parole sarebbero inutili.
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Papa
Clemente V
Fra
Dolcino, per nulla intimorito dalle minacce dell'Inquisizione, si
scaglia contro Clemente V accusandolo di immoralità. Ridotto a
brandelli il suo corpo viene bruciato al rogo. 13 marzo 1307. Suor
Margherita e Frate Longino insieme ad oltre mille seguaci dell'eretico
Dolcino, bruciati al rogo. 1307. Soppressione dei Templari con stragi
di massa con "torture inimmaginabili" perché accusati di eresia. Molay,
Gran Maestro, fu arso vivo a Parigi dopo anni di atroci torture.
— Papa Benedetto XII (beatificato)
Francesco da Pistoia, Lorenzo Gherardi, Bartolomeo Greco, Bartolomeo da
Bucciano, Antonio Bevilacqua e altri dieci frati Francescani, arsi vivi
per predicare la povertà di Cristo - Venezia 1337. Stessa sorte a Parma
per Donna Oliva anch'essa perché seguace di S. Francesco.
— Papa Clemente VI
Migliaia di vittime dell'inquisizione delle quali ci sono pervenuti
soltanto i processi di: Francesco Stabili, detto Cecco d'Ascoli, il
quale fu arso vivo per aver detto, a proposito delle tentazione di
Gesù, che non è possibile vedere tutta la terra da una montagna per
quanto alta fosse stata come veniva affermato da vangelo. Pietro
d'Albano, medico, bruciato vivo perché accusato di stregoneria.
Domenico Savi condannato al rogo come eretico per aver eretto un
ospedale senza la benedizione della Chiesa.
— Innocenzo VI
Tra le numerose vittime di Santa Madre Chiesa da ricordare i frati
Pietro da Novara, Bernardo da Sicilia, Fra Tommaso vescovo d'Aquino e
Francesco Marchesino vescovo di Trivento accusati di appartenere ai
fraticelli di S.Francesco. Torturati e bruciati vivi.
— Gregorio XI
Intere città furono teatro di stragi perché avevano ospitato gli
eretici. Nelle piazze di Firenze, Venezia, Roma e Ferrara fu un
continuo accendersi di roghi. Belramo Agosti, umile calzolaio,
torturato e bruciato vivo per aver bestemmiato durane una partita a
carte: 5 giugno 1382. Menelao Santori perché conviveva con due donne:
10 ottobre 1387. Lorenzo di Bologna costretto sotto tortura a
confessare di aver rubato una pisside. Reso moribondo dalle torture, fu
accompagnato al rogo a colpi frusta. 1 novembre 1388.
— Gregorio XII
Dopo il periodo di tregua passato sotto Urbano VI, con Gregorio XII
riprendono le stragi e i roghi in una maniera estremamente spietata. La
città che fu particolarmente colpita fu Pisa. Un certo giovane di nome
Andreani fu torturato e bruciato vivo insieme alla moglie e alla figlia
perché aveva osato deridere i Padri Conciliari. I cardinali
appartenenti al concilio assistettero in massa alle esecuzioni per il
piacere di veder morire insieme alla sua famiglia colui che essi
"avevano condannato per solo sentimento di vendetta". 1413. Jean Hus e
Gerolamo da Praga macellati e bruciati vivi per aver detto che la
morale del vangelo proibisce ai religiosi di possedere beni materiali.
1414.
— Papa Eugenio IV
Giovanna d'Arco, bruciata viva accusata di stregoneria (1431).
Merenda e Matteo, due popolani, bruciati vivi dall'Inquisizione per
rendere un favore alle famiglie dei Colonna e dei Savelli delle quali
avevano parlato male. Ripetute stragi in Boemia contro gli Hussidi
(seguaci di Jean Hus), per le rimostranze fatte in seguito alla
uccisione del loro maestro. Una delle stragi fu eseguita facendo
entrare gli Ussidi in un fienile al quale dettero fuoco dopo aver
chiuso le porte. Il fatto fu così commentato da uno scrittore
cattolico: "Appena entrati, si chiusero le porte e si appiccò il fuoco;
e in tal modo quella feccia, quel rifiuto della razza umana, dopo aver
commesso tanti delitti, pagò finalmente tra le fiamme la pena del suo
disprezzo per la religione". Ma il peggio verrà allorché la Chiesa
dovrà difendersi dall'avvento del Rinascimento. In Spagna eccelse per
la sua crudeltà il domenicano Tommaso Torquemada il quale, confiscando
i beni degli accusati di eresia e di stregoneria, era arrivato ad
accumulare tante ricchezze da essere temuto dallo stesso Papa che lo
obbligò a versargli la metà del bottino. Quando costui arrivava in un
paese come inquisitore, la popolazione fuggiva in massa lasciando tutto
nelle sue mani. Nell'impossibilità di elencare tutte le vittime di
Torquemada mi limiterò a dire che in 18 anni della sua inquisizione ci
furono: 800.000 ebrei allontanati dalla Spagna, con confisca dei beni,
sotto pena di morte se fossero restati. 10.200 bruciati vivi. 6.860
cadaveri riesumati per essere bruciati al rogo in seguito a processi
(terminati tutti con la confisca dei beni) celebrati "post mortem"
(dopo la morte). 97.000 condannati alla prigione perpetua con confisca
delle proprietà. E intanto che Torquemada faceva il macellaio in
Spagna, a Roma l'inquisizione accendeva roghi in tutte le sue piazze
per bruciare gli eretici i cui patrimoni venivano automaticamente
requisiti per conto del Papa dalla confraternita di San Giovanni
Decollato.
— Papa Alessandro VI
Gerolamo Savanarola bruciato vivo in Piazza della Signoria a Firenze.
23 maggio 1498 insieme ai suoi due suoi discepoli Domenico da Pescia e
Sivestro da Firenze. Tre ebrei arsi vivi in campo dei Fiori a Roma. 13
gennaio 1498 Gentile Cimeli, accusata di stregoneria arsa viva a campo
dei Fiori 14 luglio 1498 Marcello da Fiorentino arso vivo in piazza S.
Pietro. 29 luglio 1498.
— Giulio II
4 donne giustiziate per stregoneria a Cavalese (Trento). 1505. Diego
Portoghese impiccato per eresia. 14 ottobre 1606. 30 persone bruciate
vive a Logrono (Spagna) per stregoneria. Fra Agostino Grimaldi
giustiziato per eresia. 6 agosto. 1507 15 cittadini romani massacrati
dalle guardie svizzere per eresia.1513. Orazio e Giacomo di Riffredo,
giustiziati per eresia. 30 aprile 1513.
— Leone X (Il Papa che ha dichiarato la non esistenza di Cristo) 30
donne accusate di stregoneria arse vive a Bormio. 1514. Martino Jacopo
giustiziato per eresia a Vercelli. 18 febbraio 1517. 80 donne bruciate
vive in Valcamonica per stregoneria. 1518. 5 eretici arsi vivi a
Brescia. 13 aprile 1519. Baglione Paolo da Perugia decapitato per
eresia alla Traspontina. 4 giugno 1520. Fra Camillo Lomaccio, Fra
Giulio Carino, Leonardo Cesalpini strangolati in carcere per eresia.
8 luglio 1520.
— Clemente VII
Migliaia di protestanti Anabattisti decapitati, arsi vivi, annegati e
torturati a morte. 1525. Una donna accusata di stregoneria arsa viva in
Campidoglio. 30 settembre 1525. Claudio Artoidi e Lerenza di Pietro
giustiziati per eresia. 16 maggio 1526. Rinaldo di Colonia giustiziato
per eresia. 26 agosto 1528. Lorenzo di Gabriele da Parma e Tiberio di
Giannantonio torturati e giustiziati per eresia. 9 sett. 1528.
Berrnardino da Palestrina Burciato vivo per eresia. 20 novembre 1529.
Giovanni Milanese bruciato vivo per eresia. 23 novembre 1530.
Uccisi tutti gli abitanti della città di Mérindol (Francia) per aver
abbracciato la fede dei protestanti Evangelici. I loro beni furono
confiscati e la città rimase deserta e inabitabile. 1540.
— Giulio III
Fanino Faenza impiccato e briciato per eresia. 18 febbraio 1550.
Domenico della Casa Bianca, luterano. Decapitato. 20 febbraio 1550.
Geronimo Geril Francese, Impiccato per eresiae poi squartato. 20 marzo
1550. Giovanni Buzio e Giovanni Teodori, impiccati e bruciati per
eresia. 4 settembre 1553. Francesco Gamba, decapitato e briciato vivo
per eresia.
— Paolo IV
Istituzione del Ghetto a Roma con restrizioni contro gli ebrei ancor
più severe del ghetto di Venezia. In tantissimi furono bruciati vivi
con l'accusa di eresia. 13 eretici più un tedesco di Augsburg accusato
di omosessualità furono arsi vivi.
— Papa Pio IV
I monaci dell'Abazia di Perosa (Pinerolo) si divertirono a briciare
vivi a fuoco lento un prete evangelico insieme ai suoi fedeli. Dicembre
1559. Carneficina di Valdesi in Calabria per opera di bande di
delinquenti assoldate da Santa Madre Chiesa (uomini, donne, vecchi e
bambini atrocemente torturati prime di essere uccisi su diretto ordine
del Papa). Dicembre 1559.. Giulio Cesare Vanini, panteista, bruciato
vivo dopo avergli strappato la lingua.
— Pio V (elevato dalla Chiesa agli onori degli altari).
Con bolla papale viene imposta a Roma la chiusura di tutte le
sinagoghe. 9 lugio 1566. 17.000 (diciassettemila) protestanti
massacrati nelle Fiandre da cattolici spagnoli. Gerolamo Donato con
altri suoi confratelli dell'Ordine degli Umiliati, vengono giustiziati
su ordine di Carlo Borromeo (santo), vescovo di Milano, dopo lunghe ore
di torture, per eresia. 2 agosto 1570. Guido Zanetti, murato vivo per
eresia. Aolio Paliero, eretico, impiccato e bruciato su espreso
desiderio di Papa Pio V (santo). Madonna Isabella di Montpelier,
eretica impiccatae bruciata. 9
febbraio 1572. Domenico della Xenia, eretico impiccato e bruciato. 9
febbraio 1572. Teofilo Penarelli, eretico impiccato e bruciato. 22
febbraio 1572. Alessandro di Giulio, eretico impiccato e bruciato.
— Gregorio XIII
10.000
(diecimila) eretici massacrati in Francia per ordine del Papa (strage
degli Ugonotti- Notte di S. Bartolomeo). 24 agosto 1572. 500 eretici
massacrati in Croazia per ordine del vescovo cattolico Juraj Draskovic.
1573. Nicolò Colonici eretico impiccato e bruciato. Giovanni Francesco
Ghisleri, strangolato nelle carceri dell'Inquisizione. 25 ottobre del
1574. Alessandro di Giacomo, arso vivo. 19 novembre 1574. Benedetto
Thomaria, eretico bruciato vivo. 13 agosto 1578. Fra Clemente
Sapone, eretico impiccato e bruciato. 12 giugno 1579. 222
(duecentoventidue) ebrei bruciati al rogo per ordine della Santa
Inquisizione.22 marzo 1585. (Il corpo di Gregorio XIII, di
questo carnefice, viene onorato e riverito dai cattolici nella sua
monumentale tomba in S.Pietro a Roma).
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—
Papa Sisto V
Questo Papa fece impiccare uno spagnolo per aver ucciso con una
bastonata un soldato svizzero che lo aveva ferito con l'alabarda.
Respinta la richiesta di sostituire la forca con la mannaia, Sisto V
assisteva giosamente alle esecuzioni facendosi portare da mangiare
perchè "questi atti di giustizia gli accrescevano l'appetito". Dopo
l'esecuzione di una sentenza disse: "Dio sia benedetto per il grande
appetito con cui ho mangiato".
— Gregorio XIV
Fra Andrea
Forzati, Fra Flaminio Fabrizi, Fra Francesco Serafini, impiccati e
bruciati. 6 febbraio 1591. Giovanni Battista Corobinacci, Giovanni
Antonio de Manno Rosario, Alexandro d'Arcangelo, Fulvio Luparino,
Francesco de Alexandro, giustiziati. Giugno 1590. Giovanni Angelo
Fullo, Giò Carlo di Luna, Decio Panella, Domenico Brailo, Antonio
Costa, Fra Giovanni Battista Grosso, l'Abate Volpino, insieme ad altri
seguaci di Fra Girolamo da Milano, arrestati dalla Santa Inquisizione,
si ignora la loro fine... 1590. ( Totto questo in un solo anno di Santo
Pontificato!).
— Clemente VIII
Giordano Bruno, bruciato vivo per eresia il 17 febbraio 1600. Quattro
donne e un vecchio bruciate vive per eresia. 16 febbraio 1600.
— Papa Paolo V
Giovanni Pietro di Tunisi, impiccato e bruciato. 1607. Giuseppe
Teodoro, eretico impiccato e bruciato. 1609. Felice d'Ottavio, eretico
impiccato e bruciato. 1609. Arrestato un negromante zoppo, arso vivo
per stregoneria. 1617. Lucilio Vanini, arso vivo per aver messo in
dubbio l'esistenza di Dio. 17 febbraio 1618. Migliaia di eretici
trucidati dai cattolici nei Grigioni in Valtellina. 1620. (La Chiesa,
rimasta nella convinzione che in Valtellina ci siano ancora tendenze
religiose eretico-pagane, mantiene tutt'oggi la regione sotto controllo
tramite la "Missione Rezia", affidata ai cappuccini, dipendenti
direttamente da "Propaganda Fidei") ... e il Santo Padre Gian Paolo II
chiede perdono!!!
— Urbano VIII
Galileo Galilei, torturato e condannato al carcere perpetuo quale
eretico per aver affermato che la Terra gira intorno al Sole. Donna
Anna Sobrero, morta di peste in carcere dove era stata condannata a
vita. 1627. (nei mesi che seguirono, tutti coloro che passarono per
quel carcere, morirono di peste). Frate Serafino, eretico, inpiccato e
bruciato. 1634. Giacinto Centini, decapitato per aver offeso la
sovranità papale. 1635. Fra Diego Giavaloni, eretico impiccato e
bruciato. 1635. Alverez Ferdinando, bruciato vivo per essersi
convertito all'ebraismo. 19 marzo 140. Policarpo Angelo, impiccato
ebruciato per aver celebrato la messa da spretato.
— Papa Innocenzo X
Brugnarello Giuseppe e Claudio Borgegnone,
impiccati e bruciati per aver falsificato alcune lettere apostoliche.
1652. ( Se questo Papa applicò in prevaleza condanne di carceri a vita
ciò dipese dal fatto che in quegli anni ricorreva l'anno Santo).
— Papa Alessandro II
Fello Giovanni, sacerdote, decapitato per eresia. 1657. 1.712 Valdesi
massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine. 1655.
— Papa Innocenzo XI (santificato)
20 ebrei condannati al rogo. 1680. Vincenzo Scatolari, per aver
esercitato la professione di giornalista senza autorizzazione di Santa
Madre Chiesa. Decapitato. 2 agosto 1685. 2.000 (duemila) Valdesi
massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine per ordine diretto del
Papa. Maggio 1686. 24 protestanti uccisi dai cattolici a Pressov in
Slovacchia. 1687.
— Papa Innacenzo XII
Martino Alessandro, morto in carcere per torura. 3 maggio 1690. 37
ebrei bruciati vivi. 1691. (poi si cercano le cause che hanno generato
l'antisemitismo!). Antonio Bevilacqua e Carlo Maria Campana,
cappuccini, decapitati perchè seguaci del Quietismo di Molinos. 26
marzo 1695.
— Clemente XI
Filippo Rivarola, portato al patibolo in barella per le torture
ricevute, decapitato. 4 agosto 1708. Spallaccini Domenico, impiccato e
bruciato per aver bestemmiato a causa di un colpo di alabarda ricevuta
da una guardia papalina. 28 luglio 1711. Gaetano Volpini, decapitato
per aver scritto una poesia contro il Papa. 3 febbraio 1720.
— Clemente XII
Questo Papa, ripristinando la "mazzolatura"
(rottura delle ossa a colpi di bastone), si dimostrò uno dei più cinici
sostenitori dell'arte della tortura.
Pietro Giarinone, filosofo e storico, morì sotto tortura per aver
sostenuto la supremazia del re sulla curia romana. 24 marzo 1736.
Enrico Trivelli, decapitato per aver scritto frasi di rivolta contro il
Papa. 23 febbraio 1737. Le numerose vittime di questo Papa sono rimaste
sconosciute perchè egli peferiva più uccidere sotto tortura nella
carceri dell'Inquisizione che giustiziarle nelle pubbliche piazze.
L'EUROPA COMINCIA A RISENTIRE DEL BENFICO
EFFETTO DELL'ILLUMINISMO CHE SI MANIFESTA LIMITANDO L'ALTERIGIA DELLA
CHIESA CHE RIDUCE LE SUE PERSECUZIONI RELIGIOSE ORINTANDOSI VERSO
DELITTI POLITICI, CRIMINI COMUNI OPPURE REATI RIGUARDANTI GLI
ORDINAMENTI INTERNI ECCLESIASTI. QUELLO CHE PER LEI CONTA SOPRA OGNI
COSA È L'IMPORRE IL SUO POTERE ATRAVERSO IL TERRORE.
— Clemente XIII
Tommaso Crudeli, condannato al carcere a vita per massoneria. 2 agosto
1740. Giuseppe Morelli, impiccato per aver celebrato l'Eucaristia da
spretato. 22 agosto 1761. Carlo Sala, eretico, giustiziato. 25
settembre. 1765. (Carlo Sala è l'ultimo martire ucciso dalla Chiesa per
eresia). I massacri, non più di carattere religioso, continuarono
contro i cospiratori politici, i giornalistI e tutti quei progressisti
che intendevano rovesciare l'immoralità dell'oscurantismo religioso
attraverso una rivoluzione armata. Le atrocità furono come nel passato.
Tagli di teste, torture con mazzolature, impiccaggioni e sevizie che
spesso portavano allo squartamento degli accusati. Pur di mantenere il
terrore venivano puniti di morte anche i delitti meno gravi come i
semplici furti.
— Pio VI
Nei suoi quattro anni di pontificato ci furono soltanto cinque
esecuzioni capitali per reati comuni, anche se la sua lotta si
intensificò aspramente contro gli ebrei che furono costretti, tra le
tante umiliazioni e minacce che subiro, a indossare
vestiti di colore giallo perchè fossero pubblicamente oltraggiati.
— Pio VII
Gregorio Silvestri, impiccato per cospirazione politica. 18 gennaio
1800. Ottavio Cappello, impiccato perchè patriota rivoluzionario. 29
gennaio 1800.
Giovanni Battista Genovesi, patriota squartato e bruciato. La sua testa
fu esposta al pubblico. 7 febbr. 1800. Teodoro Cacciona, impiccato e
squartato per furto di un abito ecclesiastico. 9 febbraio 1801. Paolo
Salvati, impiccato e squartato per aver derubato un corriere del Papa.
11 dicembre 1805.
Bernardo Fortuna, impiccato e squartato per furto ai danni di un
corriere francese. 22 aprile 1806. Tommaso Rotilesi, impiccato per aver
ferito un ufficiale francese. 161 furono le esecuzioni capitali per
reati comuni nei 15 anni del pontificato di questo vice Dio in terra
che prese il mite e devoto nome di Pio.
— Leone XII
Leonida Montanari, decapitato per aver offeso pubblicamente il Papa. 23
novembre 1825. Angelo Targhini, decapitato per aver ferito una spia
papalina. 23 novembre 1825. Luigi Zanoli, decapitato per aver ucciso
uno sbirro papalino. 13 maggio 1828. Angelo Ortolani, impiccato per
aver ucciso guardia papalina. 13 maggio 1828. Gaetano Montanari,
squartato per tentato omicidio dell'emissario papalino Rivolta. 1828
Gaetano Rambelli, impiccato per aver ferito emissario papalino. 1828.
Le esecuzioni capitali, oltre queste sopra elencate, furono 29 e sempre
per reati comuni.
— Pio VIII
In un anno di Pontificato eseguì 13 condanne
capitali per reati comuni.
— Gregorio XVI
Impose divieto assoluto ad ogni libertà di parola o di espressione
scritta che non seguisse i dettami di Santa Madre Chiesa. Dietro le
minacce più gravi obbligò gli ebrei di non esercitare nessuna attività
fuori del Ghetto. Giuseppe Balzani, decapitato per offese la
Papa.
Oltre a queste ci furono sotto il pontificato di questo Santo Padre
altre 110 condanne a morte per reati comuni. La descrizione dei
moltissimi decapitati, impiccati e squartati dall'Inquisizione sotto
Gregorio XI è riportata in un libri scritto dal boia Mastro Titta
— Pio IX ( santificato da Giovanni Paolo II, chiamato metro cubo di
merda da Garibaldi )
Romolo Salvatori, decapitato per aver consegnato ai Garibaldini
l'Arciprete di Anagni.
10 settembre 1851. Gustavo Paolo Rambelli, Gustavo Marloni, Ignazio
Mancini, decapitati per aver ucciso tre preti. 24 gennaio 1854. Antonio
de Felici, decapitato per aver attentato al Cardinale Antonelli.
Per comprendere la criminalità di questo Papa (santo), basta dire che
quando i patrioti dell'unificazione italiana entrarono nelle carceri
pontificie per liberare alcune decine di prigionieri che vi vivevano
incatenati da così lungo tempo da aver perso la vista e l'uso delle
gambe, trovarono in quei sotterranei mucchi di scheletri e di cadaveri
in decomposizione in un misto di tonache di frati e di monache, di
vestiti civili di uomini e di donne, divise militari e scarpe come
quando furono liberati i campi di sterminio nazisti. Vi furono trovati
anche giocattoli di bambini morti insieme ai loro genitori. |
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