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Di
loro si sono presi cura gli affiliati della
Confraternita della Buona Morte che si occupava anche dei malati,
assisteva
i moribondi e poi davano loro sepoltura registrandone
il decesso.
Si dice che
la mummificazione sia avvenuta in
modo naturale
per merito di una muffa che
ne aveva prosciugato i liquidi corporei. In
questo luogo è
presente il corpo di una mamma che
morì durante
un
parto cesareo, quella di
un giovane ucciso accoltellato, di un uomo che fu sepolto vivo in uno
stato di morte apparente e vi è anche la salma del Priore stesso della
Confraternita, rivestito
con la tunica bianca e nera che usava
nelle cerimonie funebri. Nella
seconda metà del 1500 si
ha notizia di nobili che
si riunivano
in adorazione del Cristo Morto ed
è probabile che fu da quel momento che, in svariate parti d'Italia,
sorsero
le numerose Confraternite della Buona Morte ciascuna operante sotto
la protezione di un santo. A
loro si deve anche gran parte dello smaltimento dei cadaveri di quelle persone che in
quegli anni morirono di peste disseminando intere campagne e città di corpi maleodoranti e in putrefazione.
Oltre a seppellire i morti, le varie Confraternite, iniziarono anche a
dare
aiuto alle persone più bisognose sino alla loro morte. Qualche
"maligno" vociferò che le intenzioni caritatevoli iniziali vennero poi
a sostituirsi con altre ben più macabre: l'eliminazione diretta dei
poveri assistiti consci anche del fatto che nessuno sarebbe mai giunto
a reclamare quei poveri e disgraziati resti .. Ma questa è
un'altra storia ...
"Nell'anno del Signore 1538, alcuni
devoti Christiani, vedendo che
molti poveri, li quali o per la loro povertà, overo per la
lontananza del luogo dove morivano, il più delle volte non erano
sepolti in luogo sacro. ovvero restavano senza sepoltura, e forse cibi
di animali, mossi da zelo di carità e pietà, instituirno in Roma
una Compagnia sotto il titolo della Morte, la quale per particolare
instituto facesse questa opera di misericordia tanto pia, e tanto
grata alla Divina Maestà di seppellire li poveri morti".
"Statuti
della Ven. Arciconfraternita della Morte ed Oratione approvati e confermati nell'anno 1590"
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