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la casina delle fate Bagni di Lucca
La casina delle fate vista da oltre il ponte

facciata su via letizia della casina delle fate
La casina delle fate facciata lato via Letizia

una stanza della casina delle fate a Bagni di Lucca Ponte
Una stanza ridotta a magazzino della casina delle fate






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LA CASINA DETTA "DELLE FATE"

Bagni di Lucca è una località suddivisa in varie frazioni che si adagiano sia attorno al fiume Serchio che sui monti che la circondano. La frazione di Ponte a Serraglio, tanto amata dalla famiglia Buonaparte, si proprio la famiglia di Napoleone Bonaparte, è tagliata in due dal fiume ma le sue sponte sono unite da un vecchio ponte. Qui si trova da un lato il tempietto Demidoff e gli stabilimenti termali con il glorioso e vecchio primo Casinò d'Italia e dall'altra la oggi trafficata via Letizia. Proseguendo sulla strada si arriva al capoluogo ( Bagni di Lucca Villa ) e l'Antico Circolo dei Forestieri e i giardini pubblici. Da qui si può raggiungere anche una antica villa che ospitava una volta un  distaccamento della terme ma oggi in stato di desolante abbandono, le scuderie e le piscine comunali.
Qui troviamo anche la vecchia chiesa anglicana trasformata di biblioteca. E' a Ponte a Serraglio però che troviamo il quasi abbandonato cimitero inglese e poco più in la, la casa chiamata "la casina delle fate". Oggi è solo una piccola casa decadente schiacciata tra una una cartiera e la strada ed è resa ancora più lugubre dall'abbandono che la attanaglia ma ha ancora l'alloggiamento per la campana posto sul tetto, oramai privo di campana caduta tempi indietro che serviva per chiamare a lavoro gli operai o per avvertire di qualche fatto la popolazione. Gli ultimi proprietari della piccola casa hanno deciso di non affittala più a causa delle strane e luttuose vicende che qui si sono succedute a scapito di ogni nuova famiglia che vi abitava. Era originariamente, dal 1913, di proprietà della vecchia società elettrica SELT VAlDARNO che poi nel 1963 diventò la nota e odierna ENEL.
Questa casina venne chiamata "la casina delle fate" da mia madre che purtroppo vi abitò dato che veniva assegnata ad un operaio elettricista della società e alla sua famiglia ( mio nonno ) che ne diveniva anche il custode. Mia mamma la chiamò in questo modo, la casina delle fate, per il fatto che era di piccole dimensioni anche se di fatato non aveva assolutamente nulla. Era suddivisa in 2 piani e ogni piano aveva varie piccole stanze un tempo però curate.
La si può ancora vedere vicina al fiume che scorre proprio sotto le sue finestre, aperte come piccoli occhi sul ponte e il viale alberato che conduce alla piccola piazza del paese. In quella casa, moltissimi anni prima, così si racconta, era deceduta una giovane affetta da un male strano, del quale non si hanno elementi da riportare.
Qualche anziano raccontava di averla vista solo raramente affacciarsi alla finestra della sua camera ( che poi diventò la camera di mia madre ) mostrando un viso che gradualmente diventava sempre più scuro ... la sua fu una malamorte, aveva solo 20 anni o poco più ed è per causa sua che si presume possano essere accadute le vicende che seguirono di morti violente a tutti i 20enni che vi abitavano. la stessa sorte capitò anche a mio zio, il fratello di mia mamma. Quella era una casa maledetta. Ogni famiglia era vittima anche di strani fenomeni che si acutizzavano sul calar del crepuscolo. Le luci si abbassavano inspiegabilmente ad una certa precisa ora della sera, pur non essendoci cali di tensione elettrica, nelle stanze da basso, nella cucina e sulla scala che univa il piano superiore a quello inferiore e, in modo maggiore, nella stanza dove un tempo soffriva la sua strana malattia la ragazza defunta e dove dormiva mia madre; si potevano sentire lievi sospiri e lamenti improvvisi che facevano gelare la pelle.
A volte sembrava che qualcuno sospirasse vicinissimo alle orecchie del malcapitato facendolo sobbalzare dallo spavento! Nella camera da letto in questione, come venivano spente le luci alla sera prima di dormire, iniziava a ticchettare un infernale e invisibile orologio .... tic tac ... tic tac ... tic tac ... che smetteva appena le luci venivano accese di nuovo ... Ma non era tutto li purtroppo.
Il fenomeno peggiore consisteva proprio nella morte dei giovani giunti al compimento del 20esimo anno di età che morivano di morte violenta. Solo chi aveva già superato i 20 anni veniva miracolosamente risparmiato da questa malasorte.
Oggi nessuno abita più nella casa ( maledetta ) delle fate che tristemente si affaccia lugubre e decadente sul fiume. Anni fa un Viandante oscuro amico di Bethelux trovò il modo di entrarvi e mi mandò delle immagini di come è ridotta oggi la casa.
Alcune ho deciso di mostrarle.


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