VLAD Tepes III - DRACULA - Membro dell'ordine del Dragone |
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Questa storia ispirò Bram Stoker per la stesura del suo famoso romanzo DRACULA edito
nel 1897 e la fama dell'oscuro principe Transilvanico esce così
dai confini della sua terra per approdare ovunque nel mondo. Con certezza non è ancora noto dove possano trovarsi le sue spoglie mortali, si pensò che forse potevano essere state abbandonate su qualche remoto campo di battaglia anche se, tra tutte le potesi fatte, una risulta assai interessante oltre che abbastanza probabile ed è quella che le ossa di Vlad possono essere state portate in Italia, a Napoli, e precisamente all'interno del chiostro della Chiesa di Santa Maria la Nova da sua figlia visto che lei, a Napoli, già abitava con il marito. La tomba raffigurata qui a lato si trova nel chiostro della chiesa napoletana ed indica forse il luogo della vera sepoltura di Vlad Tepes? Da notare che la famiglia di Vlad apparteneva all'Ordine del Dragone proprio come il Re di Napoli Ferrante D'Aragona. Oggi la Transilvania è considerata la "terra dei Vampiri" visto che ha dato i natali al più famoso e accreditato dei suoi esponenti ma, questa affermazione non è del tutto corretta se consideriamo che il concetto di vampirismo esisteva già da millenni in svariate culture come quellamesopotamica, ebraica, greca, romana, slava, russa, cinese, nelle Filippine, in Malaysia, in Indonesia, in Malesia in Africa e insomma, per farla breve, in tutto il mondo e filtrata nei particolari a seconda della propria visione culturale. Il concetto del vampiro era quindi già stato concepito nei secoli passati. Il vampiro è malvagio ma carismatico, è una creatura rediviva sorta dal corpo di morti suicidi o, persino, dalla mutazione di streghe defunte ... sig. Qualcuno li considera come la trasformazione di cadaveri posseduti da spiriti malevoli o, ancora, di umani così trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri. Purtroppo tali leggende sono state la causa, in passato, di isterie di massa ed hanno portato persino, in casi estremi, a pubbliche esecuzioni di persone credute vampiri o di profanazioni di cimiteri dove qualcuno vi si introduceva nottetempo per scoperchiare le tombe alla ricerca del vampiro. Le salme prese di mira erano principalmente quelle che presentavano la pelle scura ( era la necrosi ), i capelli, i denti e le unghie allungate ( era per causa del ritiro della pelle e delle gengive post mortem ). La necropoli di Passo Marinaro in Sicilia, un insediamento greco, si ritiene che possa ospitare i resti di uno o più vampiri. Gli antichi greci credevano infatti che alcuni cadaveri potessero rianimarsi dopo la morte e fosse quindi necessario tenerli confinati nelle loro sepolture mediante specifiche cerimonie e accorgimenti come ad esempio quella di piantare paletti di frassino nel cuore dei cadaveri o di infilargli in bocca un grosso masso per impedire loro di mordere ancora. La sepoltura "ufficiale" di Vlad Dracula che però non contiene come già detto i suoi resti mortali, è quella della chiesa Monastero di Snagov sita in Valacchia. ( immagine qui a lato ) Nella chiesa si osserva una pietra tombale incastonata nel pavimento e l'iscrizione incisa su di essa purtroppo oggi è quasi totalmente cancellata a causa del calpestare continuo dei fedeli in visita. Non ci dimentichiamo che Vlad Tepes è un eroe molto amato in Transilvania e i fiori non mancano mai sulla sua tomba anche se vuota. Fù durante gli scavi svolti negli anni '30 che la tomba si scoprì essere vuota fatta eccezione per la presenza di resti bovini e non umani che furono trovati al suo interno. Vicino all'ingresso principale venne ritrovata anche un'altra tomba contenente una bara rivestita di tessuto color porpora cucito con filo d'oro e quella era veramente una sistemazione assai più degna per un Principe ma questa, anche se conteneva resti umani presumibilmente maschili rivestiti con abiti anche questi di color porpora allacciati da grandi bottoni dorati e con alla vita una grossa cintura d'argento, venne detto che non si trattava della salma di Vlad. Nella bara si trovavano anche altri monili preziosi come ad esempio un anello con un turchese sul quale era visibile il sigillo del dragone ma, purtroppo, a contatto con l'aria, il corpo che vi era contenuto svanì in pochi minuti proprio come nella più stretta tradizione vampirica. Le spoglie in questione avevano ancora la testa mentre la storia narra che, quando Vlad morì in combattimento, era stato decapitato. Si pensa che i resti del corpo rinvenuto nella bara dontuosa fossero appartenuti a Vlad II, il padre del più famoso Vlad impalatore. Oggi però non resta più nulla del ritrovamento e anche i monili che si trovavano in quella tomba sono svaniti, trafugati dal Museo Municipale di Bucarest dove erano stati portati per essere esaminati. Qualcuno li aveva fatti sparire. Bel souvenir di Transilvania ... |
Chiostro della Chiesa di Santa Maria Nova - Napoli Chiesa Monastero di Snagov - Valacchia |
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