accettare dagli imperatori mutarono l'alchimia antica egizia in
una nata nella nuova Europa. I
monaci bizzantini si cimentarono quindi nel non facile compito di tradurre e
copiare ogni scritto che fosse possibile ancora reperire e il numero dei
commentatori dell'Alchimia fortunatamente crebbe di numero. Fra
tutti citiamo il "Filosofo Cristiano", pseudonimo
dietro il quale si celava un dottissimo monaco che conciliava i suoi
studi teologici con quelli alchimici, e poi i
vari poeti che lodavano i
prodigi dell'Arte Armetica quali Zosimo e Olimpiodoro, Sinesio, il
geniale e saggio vescovo di Tolemaide e molti altri ancora.
Risorgono quindi i mitici Trismegistus
e Agatodemone, gli pseudo ermetici Zoroastro e Democrito. I manoscritti
bizzantini di testi ermetici vennero portati anche in
Italia e in Francia ed ebbe inizio così una nuova era
per l'Alchimia cosiddetta "moderna"
entro la
quale furono fatte numerose e preziose scoperte chimiche a tutt'oggi
sfruttate in svariati settori. Tutto questo sino a che l'Opera
Alchemica non scivolò nuovamente in un lento ed inesorabile ma apparente declino.
Agli
alchimisti così bistrattati dobbiamo moltissimo e oggi finalmente i
loro meriti vengono nuovamente riconosciuti assieme al buon nome di tutti quei personaggi
illustri che hanno fatto grande la storia dell'Alchimia contribuendo
anche al
progresso
dell'umanità.
Con sicurezza non è possibile affermare se alcuni di loro fossero
riusciti
a far nascere nei loro alambicchi quell'oro puro capace di
autogenerarsi che tanto cercavano di realizzare. Molti però si vantarono di
esserci riusciti. Oggi
non sarebbero
più proponibili le pratiche dei secoli passati, immersi come
siamo nella nostra attuale e sterile epoca multimediale, ma è ancora
possibile la riscoperta della grande filosofia interiore e preziosa
alla ricerca della nostra personale "Pietra
Filosofale".
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Tratto da LA BUGIA. RIME
ERMETICHE ED ALTRI SCRITTI
del Marchese
Massimiliano di Palombara
ENIGMA
FILOSOFALE
La Pietra non è Pietra e pur è Pietra
E si trova nel mar che non è mare
E ivi nota, e pur non sa notare
E l'huom la segue, e pur da lei s'arretra.
E' negra e bianca e rossa e bella e tetra
Si trova e pur non trovasi a comprare
E ben ch'è vile è tra le cose care
Essendo un Ciel che sol dal Ciel s'impetra.
Ognun n'ha, nessuno la possiede
Da noi sta lungi e pur ci sta vicina
E l'occhio l'ha davanti e non la vede.
Sta sopra un colle, e quel non è collina
Vive in un monte e in quello non risiede:
Fortunato è colui che l'indovina.
Il
Marchese Massimiliano di Palombara era famoso per le sue rime ermetica e per i suoi enigmi alchemici.
L'Alchimia è una dottrina fondamentale per lo studio della magia, aguzza la mente e la rende agile e fertile.
CHI SA RISPONDERE ALL'ENIGMA DEL MARCHESE?
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