Guardalo
bene, se lui muore tu muori.
La tua salute è collegata alla sua.
Sono nato e ho proliferato
tra le tue paure ancestrali,
ho goduto del tuo decadimento
e dello sfacelo della tua anima.
Io c'ero quando sei nato.
Io c'ero quel giorno di pioggia
in cui avevi paura.
Io ci sarò nel giorno della tua morte.
Io altro non sono.
Sono la tua Paura d'essere,
silenziosa serpeggio nei cespugli
che formano il tuo pensiero e ti
aspetto lì,
accovacciato e rilassato.
Aspetto che tu metta una mano,
così da morderti e acquisire nuova
forza e
vita.
Io e te.
NOI SIAMO IL NULLA CHE TORNA DAL FUTURO
PER COSTRUIRE UN PASSATO E DEMOLIRE UN
PRESENTE, NOI SIAMO IL DESTINO
DI NOI
STESSI.
NOI SIAMO E PER SEMPRE SAREMO
GLI ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO.
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Fabbri
pazzi nelle fucine battono il ferro
come se
percuotessero montagne.
Salamandre,
lingue di fuoco danzano
tra il
metallo fuso, scintillanti bagliori.
Corpi muscolosi e potenti sudare,
percuotere
fino a distruggersi le ossa.
Dolore,
pazzia, ossione.
Un
bruciare lento nel crugiuolo del terrore,
bestiale
sforzo.
Creare
lama perfette
e nella perfezione
morire.
Perdere il
proprio scopo nel battere,
annullarsi
e modellare solo lame.
Battere
l'elsa con la testa del leone,
battere il
filo che taglierà carne
sanguinante
e battere se stessi nel creare.
Sfumare e
annichilirsi.
Sbandare
nel percorso prefissato
e
purificarsi nella perfetta incosapevole
ignoranza
del battere il ferro
per creare
un elsa
con la la
testa di leone
e un filo
perfetto.
Ceresfero
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