fuoco
LA MAGIA OSCURA
IL POTERE MAGICO
I 28 TALISMANI LUNARI
ELIPHAS LEVI: LA PREPARAZIONE DI UN RITUALE
REGOLE  - MAGIA -  POTERE
FORMULE DELL'ENCHIRIDION DI PAPA LEONE III
TAVOLA DEI CARATTERI DIVINI
TALISMANO DELLE POTENZE CELESTI
LA CHIAVE DEL DOMINIO
NON UNO MA TRE PER FARE UNO
DEALBATE LATONA ET FRANGITE LIBROS
ANELLI MAGICI
IL SETTIMI FIGLI E IL RITUALE DEI 7 NODI
LETTERE E NUMERI
MEDITAZIONE








Il Pantheon EGIZIANO







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fuoco
MAGIA DELLE ESSENZE
COME NEUTRALIZZARE I COLPI DI RITORNO
COME LANCIARE UN PENSIERO CALAMITA
LA BACCHETTA O IL BASTONE DI COMANDO Tratto dalla Clavicola
CONSACRAZIONE DEL PERSONALE GRIMORIO Tratto dalla Clavicola
I GRANDI PENTACOLI CONTRO LE NEGATIVITA'
IL RITO DI ABIURA PER CANCELLARE UN RITO FATTO
L'USO RITUALE DEI CHIODI E DEL FILO DI RAME COME DIFESA CONTRO I MALEFICI
I RITMI CIRCADIANI
Lo stile di vita del praticante
PANTHEON EGIZIANO
AMULETI E TALISMANI
FORMULE
MAGIA DELLE CANDELE




ISIDE

E' la Dea
Madre per eccellenza e viene spesso raffigurata nell'atto di allattare Horus bambino che viene chiamato anche  Arpocrate.

Successivamente l'immagine di questa Dea viene assunta dai cristiani attribuendole le sembianze della Vergine con il Cristo bambino
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thot
THOT

E' il dio Lunare della saggezza, lo scriba e il messaggero degli Dei, il signore dei libri e dei discorsi, delle arti, della scrittura, delle Fasi Lunari e delle scienze tutte.
Viene rappresentato come un uomo con la testa di ibis o come un babbuino con la testa sormontata dalla Luna Crescente. Nell'Aldilà egli scriveva il resoconto del giudizio degli Dei a carico del defunto e assisteva alla pesatura del cuore di questo sulla bilancia sacra di Maat.

Da un lato della bilancia veniva posto il cuore del defunto e sull'altro piatto una piuma tolta appunto delle ali di Maat, la Dea della verità e della giustizia. Il cuore del defunto non doveva mai pesare più della piuma per far si che all'anima fosse permesso di passare oltre.
Thot viene associato a Hermes Trismegistus.



L’origine della magia si perde nella notte dei tempi e nessuno può datare con certezza quando essa abbia avuto inizio. In effetti si può però dire che la magia sia nata con l'uomo. Tra i primi a tramandare la trattazione di rituali magici troviamo gli antichi egizi con la loro raccolta di pratiche misteriose a noi pervenute attraverso papiri preziosi e uno, tra tutti, il famoso Libro dei morti, conteneva le formule utili al faraone per passare alla vita ultraterrena. Presso questo antico ed erudito popolo la pratica magica era ristretta alla cerchia sacerdotale e ai faraoni, gli unici che aveno accesso ai segreti custoditi nelle inaccessibili stanze dei templi. 
Le divinità venerate dagli egizi erano numerose e multiformi, un misto di uomo e animale, uomo e natura. Ognuna era dotata di differenti qualità.
La magia egizia può essere abbastanza complessa specie se si desidera recitare le formule nella lingua originale tenendo poi conto che, per tradizione, ogni nome del Dio invocato doveva essere pronunciato nel modo giusto e con il giusto ritmo per essere da lui ascoltati ed esauditi. Le antiche divinità del Pantheon Egiziano vivono ancora oggi e godono di grandissima considerazione presso gli esoterici moderni.
Molte delle storie riportate nei Vangeli si ritrovano anche nel Libro di Enoch ( eliminato dalla Bibbia ) e nei testi dei monaci egiziani chiamati i "Terapeuti". Inoltre sono molte le analogie tra la religione dell'antico Egitto e quella cristiana e quest'ultima è assai più recente e tutta costruita sulla base di culti già esistenti che oggi i cristiani chiamano "pagani". Il cristianesimo è una scopiazzatura insomma. Nella religione cristiana si riconoscono infatti anche frammenti del culto di Mitrh. A trasmettere la cultura magica egiziana, a portarla in occidente contribuirono la scuola Pitagorica Greca, che studiava anche il significato magico dei numeri e l'Alchimia, nata appunto nelle terre d'Egitto. Il termine "alchimia" ha origine da un attributo di Iside, "la nera" o kemia, in egiziano.
L'opera alchemica ripete il ciclo di Osiride così come è stato tramandato a noi da Plutarco ed il cui senso è legato al ciclo di morte e rinascita, la teoria che si trova alla base dei cicli misterici ed iniziatici più antichi. Essa consiste in un lavoro di ampliamento della coscienza che avviene attraverso una discesa ( descensus ) nel buio della materia seguita da una successiva ascesa detta ascensus o sublimatio che libera lo "spiritus mercurialis" o "quintessenza". La pratica è fondamentale per liberare l’uomo dalle catene della materia e per elevarne al massimo lo spirito potente che tutti noi nascondiamo. La trasmutazione alchemica viene applicata anche e soprattutto allo spirito dell'uomo per ricongiungerlo alla sua massima espressione interiore divina. Anche tutto questo meraviglioso pensiero lo dobbiamo agli antichi Egizi. Quelle che descriviamo in questa pagina sono solo una piccola parte delle molteplici divinità che rientrano nel Pantheon Egizio.

dea SELKET

E' la Dea della magia e veniva raffigurata sui sarcofagi con le sembianze di uno scorpione dalla testa di donna che reca sul capo il disco solare oppure come una donna con in testa uno scorpione.

ANUBI

Dio delle strade e dei cammini oltre che il Dio dei morti. Esso veniva raffigurato sia con il corpo possente di un uomo con la testa di sciacallo o semplicemente come uno sciacallo.
In queste sembianze era considerato il guardiano delle sepolture. Anubi protegge la casa e chi vi abita e mantiene il contatto con l'aldilà. A lui si devono i riti della mummificazione.

Horus

E' il figlio di Iside e di Osiride, il Dio falco raffigurato come Horus il Grande o chiamato Haroeris o Horus Bambino che in questa veste era anche chiamato Arpocrate. Più spesso viene rappresentato con un occhio, l'onniscente occhio del Dio al quale nulla sfugge. Questo simbolo è usato ancora oggi negli amuleti di protezione contro malocchio e negatività. Iside, Osiride ed Horus costituivano la Trinità egizia di padre, madre e figlio, la vera Trinità. Il concetto è stato poi ripreso e trasformato in modo scorretto dai cristinai che non tennero conto del postulato del Binario che vuole maschio e femmina congiunti per creare. La Trinità cristiana è espressa solo da una infeconda linea maschile.

 
BASTET

E'
la Dea gatta di Bubastis.
Alle origini essa era una divinità solare e veniva raffigurata come un gatto selvatico. In seguito assunse le sembianze di gatto domestico. Il suo compito è quello di proteggere la casa e le persone dedite alla magia.
Questa divinità ci collega anche ai mondi sottili. Uno dei suoi epiteti era Signora delle bende. Uno degli altri aspetti della dea Bastet è quello della terribile e temibile Dea della guerra chiamata Sekhmet che portava la morte ma era anche la dea protettrice dei medici.
La si descrive con il corpo di donna e la testa di leonessa o di gatta. Sekhmet richiedeva rituali particolari officiati soprattutto durante gli ultimi cinque giorni dell'anno che venivano considerati altrettanto pericolosi.
Sekhmet incarnava il fiammeggiante Occhio di Ra. Narra il mito che Ra, adirato con gli uomini che avevano cospirato contro di lui, la inviò sulla terra per ucciderli ma successivamente la dovette fermare ubriacandola con la birra rossa, colore del sangue, per far sopravvivere il genere umano. La dea assetata di sangue dopo aver bevuto la birra si addormentò ed al risveglio prese le sembianze di Hathor. Nacque in questo modo la Festa dell'Ebbrezza celebrata nella stagione a lei dedicata quella che coincide con l'inondazione del Nilo.
Molte statue della dea sanguinaria furono erette nel tempio di Karnak, innalzate da Amenofi III, per non inimicarsela.
L'attributo di "Colei che è potente" era però associato ad Hathor. Successivamente anche Nut, la dea di Tebe, ne assorbì le caratteristiche ed i compiti attribuiti a Sekhmet e ne divenne così il suo lato  ancor più negativo ed oscuro.









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